Gli sbalzi

"La figurazione di Aloi si sviluppa ora muovendo da nuclei chiaramente leggibili di segni primari che formano una sorta di telaio compositivo variamente collegato e ritmato. Pur lontano da ogni specularità o simmetria, Aloi trova un equilibrio costante attraverso la iterazione di motivi armonicamente tessuti o ripresi per assonanze formali. Su questo telaio solo incidentalmente ancorabile ad una certa figuralità, o ad una simbologia di lontana estrazione storica, si svolge tutto un lavoro di integrazione grafica insistita e poliforme che tiene conto non solo delle emergenze del segno, ma anche del valore delle cesure, dele distanze, dei vuoti fra le varie fasi, o, se si vuole, fra i vari episodi, e tra tutto questo e limiti della lastra.... è una grafia sempre ricca di risorse, sia che si accentui o che si affievolisca la consistenza del rilievo, sia che   regoli diversamente l'incidenza della luce sui piani variamente inclinati, sia che sviluppi un tratteggio fitto a tocchi ripetuti o un rapido puntinato, sia che lasci sulla lastra dei segni lunghi, continui, solo talora appena intersecati o interrotti." (P.C. Santini, 1966)